giovedì 12 giugno 2014

bem vindo ao Mundial.

è la gioia del calcio.
la massima espressione dello sport più seguito al mondo.
arriva ogni quattro anni, ed ogni volta è come se fosse la prima volta.
quest'anno si disputerà nella patria del calcio, nella casa dei pentacampioni del mondo.
duecento milioni di tifosi spingeranno la nazionale verdeoro verso un trionfo storico che potrebbe in parte cancellare la tragedia del 1950. 
il Maracanazo. 
Ghiggia e Schiaffino, uruguaiani prima italiani poi, firmarono e ribaltarono quella finale dal pronostico scontato. Per i padroni si tramutò in un dramma sportivo e non solo. Furono 34 i morti suicidi in seguito a quella finale persa dai carioca. 
Quest'anno i padroni di casa giocheranno anche contro quello spettro, e cercheranno in Neymar la guida verso il successo. 
Glielo dicevano da anni a quel ventiduenne, eccentrico e pieno di talento, che sarebbe stato lui l'uomo copertina del mondiale casalingo. 
oggi è il giorno. il fischio del nipponico Nishimura spazzerà via l'attesa, la tensione e le aspettative di un paese intero verso il nuovo figlior prodigo del futbol bailado.
ma non sarà facile.
saranno in tanti a volersi consacrare alla storia.
ad iniziare da Messi, l'alieno argentino più forte del mondo. gli manca tanto così per affiancare i più grandi della storia del calcio mondiale. una vittoria lo consegnerebbe di diritto all'olimpo degli dei del calcio.
ci saranno gli Spagnoli, alla ricerca del 4° titolo consecutivo tra mondiale ed europei. dal 2008 sono i padroni incontrastati di questo sport, ma confermarsi in Brasile potrebbe non essere facile come in passato.
c'è la Germania dall'infinito talento offensivo, spinta da una generazione di talenti eccezionali. potrebbe essere il loro anno, ma è dal 1990 che non alzano un trofeo mondiale, e dal 1996 uno europeo.
c'è poi l'antagonista dell'alieno argentino, quel fenomeno assoluto di Cristiano. miglior giocatore dell'anno, fresco vincitore della Champions League ma forse, non in perfette condizioni fisiche. portare il suo Portogallo, solido ma non stellare, sul tetto del mondo sarebbe un'impresa unica, che nemmeno la Pantera Eusebio fu capace di realizzare.
poi ci siamo noi, gli Azzurri, gli Italiani, secondi nella classifica all-time per trofei mondiali vinti. 
gli eterni Pirlo e Buffon a guidare una squadra criticata, forse confusa ma protagonista sempre nelle competizioni che contano. due anni fa fummo finalisti all'Europeo ucraino. e se Balotelli. . .
Saranno poi le solite sorprese, gli immancabili flop e i tanti giovani in vetrina ad allietare la kermesse regina. Colombia, Belgio, Francia, Olanda non vorranno e potranno deludere.
Ora si torna dove il calcio è gioia, dove il calcio è arte, dove il calcio è di casa.
godiamoci il Mondiale, godiamocelo tutto.


f.a.

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