mercoledì 31 maggio 2017

Cardiff 2017


Cardiff 2017.
sarà la seconda finale in tre anni ma a partite così non ci si abitua mai.
l'ultimo post a tinte bianconere risale alla vigilia della gara di Torino contro il Barcellona.
poi avrei voluto riscrivere, non l'ho fatto. 
lo farò, comunque vada, dopo Cardiff.
avevo deciso di resistere alla tentazione, di non esternare nemmeno un solo concetto prima di quel giorno.
ma.
sarà uno spettacolo non dimenticabile.
due anni fa' non eravamo pronti. eravamo distanti. troppo.
Cardiff sarà diverso perché noi tutti lo siamo.
è stato un quinquennio immenso e questo sesto anno può, come lo slogan societario recita, diventare leggendario.
ripeto, ancora, a gare così non ci si abituerà mai ed ogni tanto, prima o poi, le lacrime versate dovranno avere un altro sapore.
ieri ho trovato una foto su un'altra pagina. vecchia di 21 anni. non sbiadita, nonostante risalga ad una vita fa'. mi ha conquistato.
esprime un concetto chiaro, dal significato incontestabile ma non abbastanza scientifico per sentenziare la differenza tra chi vince e chi perde.
a volte la lotta e la voglia non bastano. spesso aiutano.
quello che invece è certo è che senza no, non potrà mai succedere di vincere.
che sia un campo, nel lavoro, negli studi, in una relazione.
riguardo la foto.
immagino i protagonisti odierni.
sogno quel finale.
non è un'ossessione.
è molto di più.
si chiama Amore.
ANDIAMO, it's time to... !
f.a.

martedì 9 maggio 2017

"na maja e du' colori"

quel giorno di maggio del 2012 questo blog non esisteva. non ho mai avuto modo di rendere grazie, ma non sarei stato in grado di farlo in maniera degna. per me si chiudeva un'era, quella della mia infanzia sognando una maglia e piangendo per quella, per l'addio di chi la indossava. nessuno dopo quel giorno potrà mai emozionarmi così, calcisticamente parlando. mi riferisco al nostro vecchio 10, ma già lo sapete. 
non è solo calcio.in questa settimana particolare, a poche ore dal possibile traguardo di un'altra finale europea, volevo eccezionalmente dedicare il pensiero ad un Grande Campione che nel weekend sfideremo per l'ultima volta. uno di quelli che ha reso piene vent'anni di domeniche.
quello che sfacciato si presentava in una semifinale europea con una marea arancione davanti agli occhi e con la pazzia degli eroi sedeva un colosso alto e slanciato. quello che fiero sventolava la mano, indicandoci un quattro consigliandoci di tornare a casa. lui, quello degli 11 gol nei derby, quello dei filtranti senza guardare, del selfie dopo il goal alla Lazio, quello che ha scelto di giocare 25 anni per una sola maglia. quello dei calci dati e presi, della frattura al perone prima dei Mondiali 2006, gli stessi del rigore contro i Canguri al fotofinish.
quello dei pallonetti, della Scarpa d'oro e che si ritirerà a quasi 41 anni con più di 300 reti realizzate. fenomenale.
quello con la bacheca quasi vuota ma che nessuno dal cuore giallorosso sarà mai in grado di rimpiazzare, avvicinare, paragonare, sostituire.
un giocatore pazzesco, un avversario fantastico, un pezzo di storia che se ne va ma che rimane, eternamente.
il calcio non è solo uno sport, non è solo due colori, non è solo una passione. è vita, ricordi, momenti.
domenica sera ci sfiderà per l'ultima volta.
gli auguro di segnare, di prendersi l'ultima grande gioia da giocatore di calcio. poi potrà dedicarsi ad altro, come è normale che sia. ma vederlo esultare ci porterebbe ad insultarlo un'ultima volta ancora. sarebbe come tornare indietro nel tempo.
poi al novantesimo uscirà dal suo campo e mi unirò all'infinito applauso che la sua gente saprà dedicargli.
li capirò.
i primi amori non si scordano mai e mai il tempo potrà cambiare le cose.
Grazie Francesco Totti.
10 così, non ne nascono più.
quello che sfacciato si presentava in una semifinale europea con una marea arancione davanti agli occhi e con la pazzia degli eroi sedeva un colosso alto e slanciato. quello che fiero sventolava la mano, indicandoci un quattro consigliandoci di tornare a casa. lui, quello degli 11 gol nei derby, quello dei filtranti senza guardare, del selfie dopo il goal alla Lazio, quello che ha scelto di giocare 25 anni per una sola maglia. quello dei calci dati e presi, della frattura al perone prima dei Mondiali 2006, gli stessi del rigore contro i Canguri al fotofinish. quello dei pallonetti, della Scarpa d'oro e che si ritirerà a quasi 41 anni con più di 300 reti realizzate. fenomenale.quello con la bacheca quasi vuota ma che nessuno dal cuore giallorosso sarà mai in grado di rimpiazzare, avvicinare, paragonare, sostituire.un giocatore pazzesco, un avversario fantastico, un pezzo di storia che se ne va ma che rimane, eternamente.il calcio non è solo uno sport, non è solo due colori, non è solo una passione. è vita, ricordi, momenti. domenica sera ci sfiderà per l'ultima volta. gli auguro di segnare, di prendersi l'ultima grande gioia da giocatore di calcio. poi potrà dedicarsi ad altro, come è normale che sia. ma vederlo esultare ci porterebbe ad insultarlo un'ultima volta ancora. sarebbe come tornare indietro nel tempo. poi al novantesimo uscirà dal suo campo e mi unirò all'infinito applauso che la sua gente saprà dedicargli. li capirò. i primi amori non si scordano mai e mai il tempo potrà cambiare le cose. Grazie Francesco Totti.10 così, non ne nascono più.

f.a.