sabato 28 maggio 2016

"hala"...prossima!

era il 22 maggio di 20 anni fa'.
per me era la prima finale di Champions League da spettatore e tifoso. quasi l'inizio della passione per quei colori.
si giocava a Roma, contro la squadra detentrice. erano una corazzata.
una partita infinita e nonostante ci fosse scuola il giorno dopo, rimasi sveglio a godermi il trionfo dopo i rigori.
ricordo ancora il volto impietrito di Van Gaal. proprio lui che fino a qualche ora prima del match pareva snobbare gli avversari, forte della superiorità dei suoi giocatori.
si sbagliava. noi eravamo un mix di classe, forza mentale e fisica, di attributi.
un giugno fa', subito dopo la sconfitta contro il Barcellona non appena la mia testa aveva provato a dimenticare quanto accaduto, ho positivamente pensato che questo, il 2016, sarebbe davvero potuto essere l'anno giusto.
pensavo alla cabala, ai numeri, ai 20 anni passati, alla finale programmata in Italia, come nel '96. si gioca il 28 maggio, giorno nel quale 13 anni fa' perdemmo una coppa in finale, ai rigori contro il Milan...
ignoravo le mosse del mercato, quello che ci avrebbe tolto e che ci avrebbe dato. fiducioso immaginavo fossimo pronti per raggiungere quel trionfo.
è passato quasi un anno da quel giugno, oggi è sabato e Milano vestirà il suo abito migliore per ospitare questo grande evento.
San Siro sarà il centro del mondo, per una notte. tanti attori importanti però la guarderanno da casa questa partita, alcuni non la guarderanno proprio. Quelli del Barcellona sono abituati a collezionare finali, e per una volta non cascherà il mondo se non alzeranno quella coppa. Guardiola avrebbe voluto vincerla prima di lasciare il Bayern. Ibra per essere ricordato da assoluta leggenda a Parigi avrebbe dovuto fare lo stesso, ma non credo che sarà tra coloro i quali la sogneranno di notte, credo.
ce ne saranno degli altri piuttosto, sicuramente un portiere che conosco...
qualcuno dei nostri come me aveva coltivato quel pensiero, cresciuto col passare dei mesi.
nonostante l'inizio in campionato la rivalutazione dopo Manchester, lo sbandamento di Siviglia, la delusione dopo Nyon, disarmati nella prima parte contro il Bayern fino alla nuova speranza dopo il 90°. poi l'incredibile fierezza per quanto fatto a Monaco, nonostante le defezioni, nonostante l'avversario e la cornice.
sul più bello l'abbiamo visto svanire, per un fischio dimenticato, per un rinvio non effettuato, per un contrasto perso, per una valutazione sbagliata.
un dettaglio ha cambiato quello che sembrava essere il percorso del destino.
oggi a giocarsela due squadre agli antipodi. così lontane e così vicine, distanti dos barrios a Madrid. una esageratamente cazzuta, utile e mai bella, pratica e cinica, alla quale manca la consacrazione.
l'altra piaciona e discontinua, regina ma non del tutto convincente. un allenatore cambiato, un altro novizio ma intelligente come lo fu in campo ancora baciato dal Dio pallone.
sarà una finale, sarà una festa, sarà bellissimo.
non così bello come sarebbe potuto essere!







f.a.

mercoledì 18 maggio 2016

Complimenti Mister

metà luglio 2014, allenamenti ufficialmente ripresi e quella dichiarazione di Conte che annunciava di aver maturato delle sensazioni che lo avevano portato a decidere di lasciare la Juventus dopo un triennio di successi in Italia. ringraziamenti infiniti ai tifosi per quanto dimostratogli da giocatore e da allenatore, poi i giocatori e la società, presidente staff e tutte le persone del pianeta Juve. abbronzatissimo ma ancor più scuro in volto per tutta la durata dell'intervista concessa a J-Channel.
il popolo bianconero non reagisce bene, in un attimo cambia tutto.
i maligni lo pronosticavano, i Contiani già lo rimpiangono, ed i più ragionevoli ne accetteranno il distacco augurandosi di non averci più niente a che fare. si parla di Mancini ed Allegri, sembrano essere i sostituti più probabili. Per ragioni diverse nessuno sembra essere troppo gradito.
Quello che preoccupa maggiormente la gran parte del tifo è che il prescelto NON potrà comunque essere meglio di chi ha appena lasciato la squadra. Conte era Juventino dentro, ha dato tanto da giocatore, soldato e capitano, ha dato di più da allenatore prendendo una squadra dalle ceneri e portandola ad un triennio italico indimenticabile, storicizzando il terzo campionato con un record di punti incredibile per il nostro calcio.
ma ora chi arriverà?
Allegri Massimiliano
è arrivato un Mister che era già stato Panchina d'Oro. ottimi risultati a Sassuolo, poi a Cagliari ed infine a Milano. Uno scudetto, un secondo ed un terzo posto prima dell'esonero nel gennaio successivo. i risultati parlavano per lui, il popolo rossonero invece non l'aveva mai amato particolarmente. gli contestava di essere troppo aziendalista ed accondiscendente, ed ultimamente additato per alcune clamorose scelte tecnico-tattiche. l'accoglienza non è quanto di meglio si possa augurare ad un allenatore di una squadra detentrice del titolo, dopo un record storico, sedotta e abbandonata dal suo tecnico. tanti mugugni, troppi.
io non avevo dubbi sulla sua persona, sulla sua idea, ma il disfattismo post-contiano aveva preso anche me. pensavo necessitassimo di una rivoluzione e che quei giocatori lì non avrebbero potuto fare meglio di quanto non avessero fatto in quel triennio. facendo di tutta l'erba un fascio, sembravano esagerati i 20 milioni investiti su Morata, ed il giudizio su Evra, il quale pareva indirizzato verso il capolinea, non poteva essere positivo. si pensava a Vidal, Lichtsteiner, Marchisio, Bonucci completamente scarichi. Barzagli e Buffon incredibili ma non eterni.
ed invece tutta quella negatività non ha fatto altro che aiutare tutto il movimento bianconero a spingersi oltre, provando a fare ancora meglio.
un passo alla volta il nuovo Mister ha conquistato tutti. ha cambiato la testa di una squadra, l'ha spostata da arrembante a fluida, l'ha portata a non aver paura di mostrarsi grande anche in Europa fino ad entrare nel famoso ristorante...
Non ha battuto gli alieni, era difficile farlo ma ad un certo punto le cose sarebbero potute andare diversamente se solo...
è ripartito, senza tre tenori e con il tifo nuovamente giù di corda, vedove di 3 moschettieri difficilmente sostituibili. anzi no, insostituibili! lui lo sapeva. ed ha cambiato ancora. c'è voluto del tempo, ma ne è valsa la pena. lo vedo oggi, intervistato su Sky, fare il padrone di casa davanti a titolati campioni e potenti giornalisti. sprizza gioia, è spassionatamente fiero dei suoi giocatori e lo si avverte fin troppo. ha ragione di esserlo, hanno tutti fatto qualcosa che forse vale più di quel record di Conte.
con giovani esplosi e presto sulla via dell'Olimpo. ha aspettato, gestito e plasmato testa e polmoni, nonostante l'infermeria gli regalasse ogni settimana brutte sorprese. (lì forse, bisognerebbe migliorare qualcosina)...
guardandolo ora vedo uno che juventino non è nato, ma che juventino è diventato o che forse è soltanto come lo definivano i milanisti, troppo aziendalista. alla Juve c'è una società forte, e allora facciamo 2+2 e capiamo perché abbiamo vinto ancora.
oh, e l'anno prossimo niente scherzi e niente crisi del terzo anno.
sarebbe bello arrivare a Cardiff, in Galles non ci sono mai stato e a fine maggio dicono sia spettacolare.



f.a.