giovedì 26 giugno 2014

quasi tutto deciso...

gruppo E e gruppo F ufficialmente chiusi.
Francia e Argentina capoliste dei rispettivi gironi.
I galletti di Deschamps, controllano la gara contro l'Ecuador, senza incantare. La Tricolor prova a raggiungere la qualificazione ma l'espulsione di Antonio Valencia complica le cose. Al Maracanà i sudamericani ci provano comunque, stoicamente. Deschamps manda in campo due esordienti nella competizione, Digne e Schneiderlin e concede un po' di riposo anche a Valbuena e Cabaye. 
al 44' arriva il primo pericolo per Lloris, da un colpo di testa di Enner Valencia, già 3 gol al Mondiale. bella la risposta del sicuro portiere transalpino. ad inizio ripresa l'espulsione dell'esterno del Manchester quasi affonda le speranze di Rueda. Noboa spreca una buona palla per il vantaggio ma è l'ultimo acuto per il Tri. il palo di Griezmann, i colpi di testa di Pogba e la conclusione di Remy esaltano il portiere Dominguez, alla fine il migliore in campo. Ecuador fuori, con 4 punti in 3 gare. 
passa la Svizzera, a passeggia sulle ceneri dell'Honduras. Hitzfeld esulta grazie alla tripletta di Shaqiri, ieri un cecchino. troppo veloci gli elvetici per la macchinosa difesa honduregna. Bene, finalmente, l'atteso Drmic autore di due assist. Dopo 6 minuti Shaqiri porta già in vantaggio i suoi con un violento sinistro da fuori area. gran gol. al minuto 32 arriva il raddoppio, sull'asse Drmic-Shaqiri. l'oro rossocrociato. nel secondo tempo prova a reagire l'Honduras, ma l'orgoglio centroamericano non basta. al 71' Shaqiri la chiude definitivamente, e manda la Svizzera agli ottavi. I rossocrociati affronteranno l'Argentina, prima nel girone F.
Argentina che chiude a punteggio pieno. vince, non entusiasma ma è trascinata da Leo Messi. il messaggio della Pulce al mondiale è chiaro. ieri prima chiude con il sinistro una ribattuta della traversa dopo un tiro di Di Maria. poi scalda il sinistro su punizione ed incrocia i guanti di Enyeama. è il preludio alla seconda marcatura. altra punizione. stessa posizione, risultato diverso. pallone nel sette per doppietta di Leo. nessuno, dai tempi di Maradona, aveva segnato in tutte le gare della fase a gironi. Leo è immenso, è decisivo e crea dipendenza. Sabella lo sa e per questo prova a scuotere i suoi. Aguero, Higuain e gli altri continuano ad essere l'ombra di se stessi, schiacciati dall'aura di Messi. finalmente bene Di Maria, incerta ancora la difesa. tra i gol di Messi arriva puntuale il pareggio di Musa. bravo l'attaccante del CSKA a rispondere colpo su colpo al 10 argentino e a siglare la doppietta personale. il 3-2 lo realizza Rojo, il più convincente della difesa argentina. Brutto ma efficace il suo tocco dopo un corner di Lavezzi. 9 punti per l'Albiceleste. con questo Messi si può davvero sognare. Nigeriani comunque qualificati come secondi ed affronteranno la Francia agli ottavi. 
l'Iran visto contro l'Argentina era parso pronto per giocarsi la qualificazione. davanti la Bosnia, deludente e con i biglietti per Sarajevo già pronti. ma quando si affrontano giocatori del calibro di Dzeko, Pjanic ed Ibisevic la strada non può che essere in salita. a Salvador finisce con 4 reti ma con pochissimo spettacolo. Dzeko si ricorda di essere un campione ed apre il match con un sinistro da fuori. nella ripresa Pjanic di destro raddoppia. poi la storica rete di Ghoochannejhad, prima al Mondiale dell'Iran. Il team Melli prova ora a inseguire le residue speranze di qualificazione. passa un minuto e Dzeko crea il varco giusto per l'inserimento dell'accorrente Vrsajevic. diagonale vincente e 3-1 Bosnia. prima storica vittoria ad un Mondiale per la nazionale di Susic. Queiroz invece non è riuscito nel miracolo, e chiude il girone da fanalino di coda. 
stasera si chiuderanno anche i gruppi G ed H. nel primo Germania ed Usa, a braccetto, potrebbero con un pareggio raggiungere gli ottavi di finale. Ghana e Portogallo invece, daranno vita ad una battaglia nella speranza di buone notizie da Recife. Ronaldo stringerà i denti per esserci, mentre Boateng e Muntari fanno a botte e vengono allontanati dal ritiro. 
nel gruppo H è il Belgio farà da arbitro per le altre 3 pretendenti alla qualificazione. i Red Devils giocheranno a San Paolo contro la Corea del Sud, obbligata a vincere e a sperare. a Curitiba invece Capello e la sua Russia si giocheranno tutto contro l'Algeria. la squadra di Halilhodzic avrà a disposizione due risultati su tre per aggiudicarsi il pass-qualificazione. un'eliminazione con una sconfitta della Sbornaya sancirebbe il fallimento della spedizione per il tecnico di Pieris. 






f.a.


mercoledì 25 giugno 2014

il cielo è plumbeo sopra Natal.

l'umidità. qualche goccia di pioggia. poi il celeste, colore dei nostri rivali. il cielo, ieri, aveva già detto  tutto. di azzurro, infatti, c'è stato ben poco a Natal.
i nostri tornano a casa. testa bassa, rivoluzioni, dimissioni sono solo le conseguenze, logiche, di quello che è stato un fallimento. tecnico e tattico.
ci aveva illuso l'exploit iniziale contro l'Inghilterra. una vittoria bella e meritata. l'unico acuto in un girone difficile ma non impossibile. fuori da subito come in Sud Africa, quattro anni fa.
non ci sarà il lancio di pomodori a Fiumicino ad accogliere gli azzurri, ma è comunque partita la caccia al colpevole dei media, e la ricerca del capro espiatorio dei giocatori. basterebbe chiedere scusa, e guardare avanti. ripartire e sperare che qualcosa, nel futuro prossimo, cambi davvero. nella nazionale e nel nostro paese, specchio di una flessione evidente e problematica.
in campo l'ha decisa un colpo di testa di Godin. capitano fiero e baciato dalla sorte, in un anno irripetibile per il figlio del Cholo. decisivo nella Liga, quasi decisivo in finale di Champions, e protagonista anche ieri. una gara nervosa, tattica e tanto noiosa. il tandem d'attacco azzurro è nullo. Balotelli si danna, ma è nervoso ed inconcludente. Immobile, chiamato a furor di popolo, si nasconde e non la vede mai. i tre dietro del blocco Juve sono quelli che sbandano meno, insieme al mago Verratti. gli uruguaiani attendono, senza offendere, quasi disinteressati. Cavani non si vede mai, e lascia il peso dell'attacco a Suarez. nessuna occasione. anzi una per la Celeste, che fa esaltare in un doppio intervento il nostro capitano. nella ripresa poi Mario, ammonito e nervoso, lascia il campo per Parolo, incursore e maratoneta. Immobile resta solo e poco accompagnato. Marco Antonio Rodriguez Moreno, messicano, ha un metro di giudizio poco chiaro e discutibile. dopo un quasi gol mancino di Rodriguez ecco l'episodio che cambia la gara. Marchisio perde il contrasto con Arevalo, dimenticato ex centrocampista rosanero, affondando il colpo sul El Cacha. per l'arbitro messicano l'intervento è violento ed è da rosso diretto. per me un'assurdità, per lui sacrosanto. Italia in dieci.
Tabarez passa a tre punte ed inserisce un trequartista. Immobile ha i crampi ed entra Cassano. un perfetto ma claudicante Verratti lascia il campo per Thiago Motta. noi controlliamo, non ci schiacciamo, ogni tanto ci affacciamo ma senza mai pungere. Al 66' Suarez si presenta in aria e calcia verso la porta quasi a colpo sicuro. Buffon si esalta, respinge e si candida per la beatificazione. Minuto 79'. Ancora Suarez, sempre lui, morde Chiellini dopo un contrasto aereo. lo juventino protesta animatamente, Suarez simula nel tentativo di depistare l'arbitro. nessuno ha visto niente. Chiellini protesta ancora, inutilmente, mostrando i segni del morso ricevuto dal Pistolero in versione Cannibale. c'è un corner, batte Gaston. stacca Godin. il resto lo sappiamo già. torniamo a casa, mestamente. con tanto amaro in bocca, ma non senza colpe. praticamente capaci di non tirare mai sia con la Costa Rica sia con l'Uruguay. le sudamericane passano, in quest'ordine, e vanno agli ottavi. Europee ancora perdenti. sembra quasi si stia giocando la Coppa America.
nel gruppo C, la Colombia continua ad incantare ed asfalta il Giappone di Zac. lampo di Honda per Okazaki e vantaggio nipponico. Pekerman opta per il turnover, ma non perde di qualità. prima Cuadrado su rigore, pareggia. poi entra James, che incanta ancora. due assist per Jackson, attaccante di scorta da mille e una notte. poi una magia per il 3° gol personale nella competizione del folletto del Monaco. 4-1. e agli ottavi la sfida con la Celeste, quasi sicuramente priva di Suarez.
nell'altra gara succede l'impensabile. la Grecia, quasi fuori e poco convincente si impone al minuto 93 con un rigore di Samaras. Ivoriani a casa. Yayà monumentale, Drogba spettrale. Segna ancora Bony, che pareggia l'iniziale marcatura di Samaris. il gentiluomo del Celtic poi la chiude freddamente regalando una gioia insperata al popolo ellenico. agli ottavi Costa Rica-Grecia. inimmaginabile anche per il miglior bookmaker della terra.
stasera tocca al gruppo E ed al gruppo F.
Svizzera ed Ecuador, Nigeria ed Iran, proveranno a raggiungere le già qualificate Francia ed Argentina.
le sorprese non finiranno qui. lo spettacolo continuerà. il sogno azzurro invece è infranto. purtroppo!





f.a.

martedì 24 giugno 2014

i primi verdetti.

il gruppo A ed il gruppo B hanno i propri verdetti ufficiali.
brasile e messico, olanda e cile qualificate per gli ottavi.
brasiliani letteralmente trascinati da Neymar. la stampa mondiale ha entusiasticamente definito O'Ney il dieci brasiliano, mattatore indiscusso nel match di Brasilia. Neymar a soli 22 anni e 4 mesi ha segnato 35 gol in 53 gare con la Seleçao, fornendo anche 20 assist. ha già fatto meglio di Rivaldo, Ronalidinho e Jairzinho ed ora punta a Bebeto. Ecco perché quando si parla di lui lo si definisce un predestinato. ieri ha aperto le danze contro il Camerun, segnando la rete numero 100 di questa edizione dei Mondiali. il pareggio di Matip, su assist di Enoh ha mostrato tutte le fragilità difensive del Brasile. Dani Alves saltato con David Luiz e Marcelo sorpresi ed immobili per il pareggio africano. sugli spalti la paura. tocca a Neymar guidare i suoi. si carica i compagni sulle spalle e con un assolo riporta in vantaggio la Seleçao. tifosi ora in delirio che gridano il suo nome ed è qui che cominciano le danze del crack verdeoro. nella ripresa Felipao inserisce Fernandinho per il rimandato Paulinho. la squadra ne trae subito beneficio. il centrocampista serve Luiz, bravo a trovare con un preciso cross mancino l'anonimo e solo Fred. 3-1 ed anche il bomber con i baffi si sblocca. esce Neymar, per un meritato riposo e segna Fernandinho, su assist di Oscar. 4-1. africani già eliminati, ancora senza Eto'o, ma assolutamente in partita rispetto alle fragorose débâcle con Messico e Croazia.
nella gara della morte, valida per il secondo posto, gode il Tricolor. messicani che si aggiudicano la qualificazione sotterrando 3-1 i croati. Rafa Marquez guida i suoi al trionfo. segna imperioso e fa segnare. Guardado per il 2-0 e finalmente il Chicharito, chiudono la pratica prima dell'inutile gol di Perisic. il ct Herrera è uno spettacolo. dentro e fuori dal campo. il Messico chiude a 7 punti come il Brasile, ma passa come secondo per una peggiore differenza reti. croazia ben al di sotto delle attese nella gara di Recife.
nel gruppo B restava da stabilire l'ordine di arrivo delle qualificate.
Oranje contro il sorprendente Cile. Spagna contro l'Australia nell'inutile match di Curitiba.
Olanda chiusa ed attendista nel primo tempo, con Blind incaricato di seguire anche in bagno la Maravilla chilena. Vidal riposa e guarda i compagni, meno brillanti del solito. primo tempo assolutamente avaro di emozioni. nella ripresa, finalmente, Robben infiamma il pubblico con alcune accelerazioni da fuoriclasse. le reti arrivano da Fer su calcio d'angolo, e dalla sorpresa Depay, al secondo sigillo nel torneo. Van Gaal si aggiudica la testa del girone ed evita il temuto Brasile.
nella despedida al mondiale della Spagna, tanto turnover e qualche lacrima. Quelle di Villa, al momento del cambio, e quelle dei tifosi che salutano ufficialmente una squadra da leggenda. l'Australia senza Cahill è nulla e non la prende mai. Apre le danze David Villa, con un colpo di tacco su assist di Juanfran. Bacio alla maglia e sguardo triste per il Guaje. nella ripresa segnano anche Torres, su assist del solito Iniesta, e la chiude il subentrato Mata. 3-0 finale. tanti i fischi ed i cori ironici dei tifosi brasiliani presenti all'Arena de Baixada ad indirizzo dei giocatori di Del Bosque. le Furie Rosse salutano il Mondiale ma torneranno presto.
risulta eloquente la superiorità centrosudamericana nel Mondiale, almeno fino a questo momento. delle squadre già agli ottavi solo due su otto vengono dal nostro vecchio continente.
oggi si chiuderanno anche il gruppo C ed il gruppo D. il nostro gruppo. la speranza è quella che non sia un'altra sudamericana a strappare il pass per gli ottavi. Almeno una gara al Maracanà gli azzurri vorrebbero giocarla. contro l'Uruguay, nella probabile tempesta di Natal, sarà una durissima. ma per rincorrere il sogno mondiale è inevitabile passare da partite come questa. l'attesa e l'adrenalina salgono inesorabilmente. altre due ore e la parola passerà finalmente al campo.
forza noi. per un sogno che non deve finire...





f.a.

lunedì 23 giugno 2014

cercasi conferme...

della nostra nazionale si è detto tutto.
ci hanno pensato i giornali, le televisioni e i tifosi. tutti.
affermare che siamo un paese di commissari tecnici non è di certo una novità.
l'inspiegabile sconfitta contro la Costa Rica, autentica sorpresa del gruppo D, non preclude l'obbiettivo di raggiungere gli ottavi di finale. nella gara di domani contro l'Uruguay, a Natal, sarà obbligatorio riscattarsi, con la consapevolezza di avere due risultati su tre a disposizione per agguantare il pass per la fase ad eliminazione diretta. sarà una battaglia.
Prandelli ripartirà dal cambio di modulo, affidandosi al terzetto juventino in difesa, e scegliendo Ciro Immobile, invocato da tutto il popolo azzurro, come partner d'attacco di un criticatissimo Balotelli. la defezione di De Rossi, favorirà il probabile inserimento di Verratti in mezzo al campo.
Costa Rica già qualificata e sicura del primato nel girone. Inghilterra eliminata.
la Francia, nel girone E, ha passeggiato sulla Svizzera. 5-2. una difesa quasi impermeabile, un centrocampo capace di fare a meno, almeno inizialmente, di Pogba. Benzema trascinatore assoluto dei galletti. è la squadra che ha convinto di più fino ad oggi, quella transalpina.
l'Argentina di Leo Messi, si è imposta a fatica contro un più che meritevole Iran. la magia della pulce regala la qualificazione matematica agli ottavi, ma l'albiceleste continua a non convincere. l'Iran avrebbe meritato qualcosa in più del pareggio ma si è dovuta arrendere al sinistro magico di Leo e alle scelte arbitrali del signor Mazic. la Nigeria, cogliendo almeno un pareggio contro l'Argentina, nell'ultimo match del girone, si aggiudicherà il passaggio del turno. già eliminata, a sorpresa, l'attesa Bosnia di Dzeko e Pjanic.
Il gruppo G ha regalato sfide avvincenti tra Germania e Ghana, e tra Portogallo e Stati Uniti. i ghanesi, capaci di rimontare l'iniziale marcatura di Gotze, erano sembrati in grado di portare a casa l'intero bottino ma il gol di Klose ha quasi infranto il sogno africano. Miro, al quarto mondiale, ha realizzato il suo quindicesimo gol raggiungendo Ronaldo nella classifica marcatori all-time. incredibile. basterà un pareggio tra Germania e Stati Uniti per rendere vana la rincorsa delle altre due pretendenti, Ghana e Portogallo. lusitani che ieri hanno agganciato nel recupero gli Stati Uniti, tenendo ancora aperto il discorso qualificazione. Dempsey e Nani sugli scudi, Ronaldo appannato ma decisivo nell'assist per la testa di Varela.
nel girone H è il Belgio la prima qualificata agli ottavi. vince ma continua a non convincere pienamente la squadra di Wilmots. solida, talentuosa, ma troppo spesso lenta nella manovra. Lukaku delude ancora. ci pensa Origi, baby del Lille, a regalare il successo ai Diavoli Rossi contro la Russia di Capello e Panucci. Russia quasi fuori, a sorpresa. la sorpresa del girone è invece l'Algeria di Halihodzic. Le volpi del deserto hanno vinto e convinto contro la Corea del Sud. tre gol nel primo tempo e qualche rischio nel finale per un comunque convincente 4-2 finale. la gara con la Russia sarà come una finale ma due risultati su tre saranno a disposizione di Feghouli e compagni.
oggi scenderanno in campo tutte le squadre per le chiusure del gruppo A e B.
nel girone A, il Brasile dovrà confermare la propria leadership nel match contro il già eliminato Camerun. Croazia e Messico si contenderanno, a Recife, il secondo posto del girone.
nel girone B resta da decidere chi tra Olanda e Cile risulterà prima nel gruppo. tra l'Australia e la delusa Spagna il match tra le ultime. la stampa spagnola si augura non arrivi l'ennesima delusione per la comitiva di Del Bosque.




f.a.





venerdì 20 giugno 2014

like a hurricane

un uruguaiano come un uragano. ha il volto del combattente. il carattere forte di chi, solo 29 giorni fa, è stato operato al menisco. la grinta e la classe di chi, con due giocate, ha asfaltato gli inglesi, suoi datori di lavoro. il Pistolero da Salto, meglio noto come Luis Suarez. ieri due gol per spingere gli inglesi sull'orlo del baratro. alla squadra di Hodgson non resta che sperare in qualche fortunosa e difficile combinazione di risultati. con due vittorie azzurre contro Costa Rica e Uruguay, e con un risultato più che positivo della stessa Inghilterra contro la Costa Rica, i leoni indomabili potrebbero accedere agli ottavi. difficilissimo. non impossibile. ma difficilissimo immaginarlo dopo ieri. Suarez decide la disperata sfida di San Paolo. Cavani si traveste da gregario, ma gli farei un grosso torto a definirlo semplicemente così. il Matador serve un assist al bacio per la testa di Suarez che sfugge alla marcatura di un rivedibile Jagielka e ruba il tempo ad Hart. il bomber ex Napoli agisce da centrocampista aggiunto, sacrificandosi tanto e lasciando la vetrina prestigiosa al compagno di reparto. Godin, nelle vesti di capitano, prende per mano il baby Gimenez e sfodera un grande match. Caceres non va mai in affanno, con le buone o con le cattive. Alvaro Pereira sembra un cugino del terzino dal passato interista. Rodriguez e Gonzalez corrono per due, Arevalo per tre. Muslera compie un miracolo sull'1-0, e si ripete in altre circostanze. si arrende solo al tocco ravvicinato di Wazza Rooney, su assist di Glen Johnson. nel primo tempo Rooney aveva colto una traversa di testa da zero metri. questo primo gol mondiale, sembra scrollargli di dosso un macigno. è un'Inghilterra più fresca e fluida grazie gli innesti di Barkley e Lallana. spingono forte sull'acceleratore e ad un tratto sembra quasi che l'inerzia del match possa cambiare. lo spettacolo è tanto. la gara è un inno all'intensità. un lancio lungo dalla difesa celeste coglie nuovamente impreparati i centrali d'oltremanica. la palla a Suarez. come una sentenza, la sua cannonata chiude il match.
stasera tocca a noi azzurri. fondamentale vincere, ma attenzione alla Costa Rica...
ieri a Brasilia, mezzogiorno ora locale, sono scese in campo Colombia e Costa d'Avorio. girone C.
la marea gialla colombiana invade lo stadio. in campo ritmi alti, confusione, dribbling e ripartenze fulminanti ma sterili. la Colombia è più tecnica, la Costa d'Avorio ha più fisico. le spettacolo non manca. James e Cuadrado sono sempre i più pericolosi. Teo si divora un gol grande quasi come una casa. Yayà zoppica, ma si esalta in una galoppata straordinaria fermata ad un passo dall'area colombiana. Aurier, a conferma di quanto fatto contro il Giappone, sfiora il gol dopo un doppio passo su Yepes. centesima con i Cafeteros per il difensore dell'Atalanta. poche le conclusioni a rete ma tanti ribaltamenti emozionanti nel primo tempo. il secondo tempo inizia con una traversa di Cuadrado. l'ala viola poi batte il corner del vantaggio. James di testa sovrasta Drogba e porta in vantaggio i suoi. solita danza di gruppo, solito spettacolo colombiano. James è forte. tanto. recupera una palla a centrocampo ed organizza il contropiede che porta al raddoppio sudamericano. segna Quintero, ex Pescara, subentrato ad Ibarbo. è ancora festa. Gervinho però decide che non è finita. si beve tre avversari e la mette alle spalle di un non perfetto Ospina. 2-1. la Colombia si abbassa e si difende, come Pekerman gli chiede di fare. soffre ma tiene botta. vince e va in testa al girone. quel girone che ci interessa da vicino per un eventuale ottavo di finale...
a chiudere il girone C, Giappone e Grecia nella Dunas di Natal.
entrambe sconfitte all'esordio ed in cerca di rilancio. Zac criticato dalla stampa nipponica per il non gioco espresso nella gara persa contro la Costa d'Avorio. finisce zero a zero contro una Grecia in dieci per espulsione al 38 di Katsouranis. il Giappone fa tanto possesso, quasi il 70% del totale, ma appare sterile e rischia abbastanza in ripartenza. Honda gioca troppo distante dalla porta per inventare qualcosa di pericoloso. Osako sfiora il gol. ci provano anche Torosidis e Konè, vicini alla gioia personale. Samaras tenta di sorprendere da centrocampo un non perfetto Kawashima. il risultato non si sblocca. Kagawa, subentrato, prova a guidare i suoi per l'assalto finale. tutto inutile. la grecia costruisce un fortino a difesa di Karnezis e porta a casa un pari importante. finisce una brutta partita che non condanna ancora nessuna delle due squadre. per quanto visto fin qui, possono essere considerate come le peggiori del girone. nell'ultima gara Zac affronterà i già qualificati colombiani, poi i greci sfideranno gli ivoriani. Colombia a parte, è tutto ancora aperto.
tra 7 ore toccherà agli azzurri l'imprevedibile esame con i centroamericani.
poi sarà il turno di Svizzera-Francia e di Honduras-Ecuador per il gruppo E.
noi tutti, stingiamoci a coorte!






f.a.

giovedì 19 giugno 2014

la fine di un "Reino"...

è un giorno triste per gli spagnoli. ieri, una data storica per la Spagna, tutta. nel giorno dell'abdicazione ufficiale del Re Juan Carlos I, anche le Furie Rosse del futbol perdono lo scettro intercontinentale.
gli spagnoli escono dal Mondiale dopo appena due partite. la seconda sconfitta consecutiva nel girone costa carissimo ai campioni in carica. i Cileni matano la seleccion di Del Bosque. mai nella storia la squadra campione in carica era riuscita a collezionare due sconfitte in altrettante gare del mondiale. peggio dell'Italia del 2010, della Francia del 2002, un disastro.
un dramma sportivo che non deve però offuscare il ciclo irripetibile vissuto dagli spagnoli. da Vienna nel 2008, a Kiev nel 2012, passando per Johannesburg nel 2010.
le cause della precoce eliminazione sono diverse, sebbene alcuni tra i più quotati esperti calcistici, intervistati in merito, abbiano concentrato la propria analisi sulle note difficoltà di cambiare e rinnovare le squadre vincitrici di un trofeo. la riconoscenza verso alcuni uomini chiave e la fiducia verso un sistema di gioco collaudato può risultare un'arma a doppio taglio, decisiva in negativo in questa circostanza. gli anni passano per tutti ma spesso è difficile cambiare. colpisce in primis come la difesa abbia concesso 7 gol in due partite. nel 2010 subì 2 reti in 7 gare. anche nel calcio ci sono i cicli, come nella vita. quello della Spagna si è chiuso ieri ma, con tutto il materiale qualitativo e generazionale a disposizione, c'è da scommettere che si ripresenteranno presto agli onori della cronaca.
detto della Spagna eliminata, va sicuramente sottolineata ed esaltata la prestazione cilena. La Roja conquista l'accesso agli ottavi e nell'ultimo match, contro l'Olanda, si giocherà la vetta del gruppo. Sanchez non segna ma corre ed ispira. Edu Vargas ha confermato che la non felice parentesi napoletana è stata chiusa e dimenticata. Aranguiz segna e fa segnare, e l'Udinese si mangia le mani... Vidal nonostante non sia al top della forma è il solito leone. Bravo lo è per davvero, e sarà il nuovo 12 del Barça. Medel, che a momenti fa il libero, guida i suoi da leader e mette il cuore su ogni palla. Isla è meno timido, per usare un eufemismo, di quando indossa la maglia della Juve. i 40000 cileni sugli spalti del Maracanà possono cantare e sognare. anche piangere, come durante l'esecuzione dell'inno nazionale. finisce 2-0 ed il pass per gli ottavi è in tasca. Sampaoli ha in mano una squadra moderna, che difende e riparte con la stessa brillantezza. ogni tanto balla dietro, ma la forma fisica del collettivo, in un torneo come il Mondiale, può fare la differenza.
l'Olanda era chiamata a confermare la prestazione da urlo nel match contro gli spagnoli. a Porto Alegre Van Gaal conferma gli 11 anti-Spagna, mentre tra i Socceroos cambiano un solo uomo rispetto al match contro il Cile. gli australiani vogliono divertirsi ed onorare al massimo l'impegno. viene fuori una partita aperta ed equilibrata, decisa dai letali attaccanti Oranje. dopo 20' Robben porta in vantaggio i suoi. scatto bruciante e sinistro incrociato. l'Australia ci mette un minuto a reagire e lo fa con una prodezza. giocata ovviamente targata Tim Cahill. sinistro dal limite dell'aria di rara bellezza, al volo e sotto la traversa dopo un lancio da centrocampo. 5° gol in 3 mondiali per la stella australiana. storico.
socceroos che dimostrano di essere duri a morire e ad inizio ripresa passano addirittura in vantaggio. rigore di Jedinak e vantaggio. Olanda nel limbo, tra il crollo e la rimonta. il gol di Van Persie su assist del neo entrato Depay, rimette a posto le cose. lo stesso Depay chiude il match da 30 metri, con la complicità di Ryan. 3-2 Olanda. l'Australia ora crolla, perde, ma lo fa a testa altissima.
nella notte di Manaus Croazia e Camerun. africani privi di Eto'o. tra i croati rientra Mandzukic e Kovac compie due avvicendamenti rispetto alla gara con il Brasile. croati che mostrano sin da subito la netta superiorità sugli avversari. dopo l'1-0 di Olic, Song si becca un rosso per un'ingenuità paragonabile a quella di Pepe contro la Germania. testata a Mandzukic e doccia anticipata. partita finita. Perisic del Wolfsburg la chiude definitivamente al 48' con un coast to coast, prima della doppietta del bomber Mandzukic, in uscita dal Bayern. Leoni Indomabili non all'altezza della situazione. La rissa sfiorata tra compagni di squadra, con protagonisti Ekotto e Moukandjo, è al limite del ridicolo. camerunesi a pezzi e nell'ultimo match affronteranno il Brasile. i croati invece andranno a giocarsi contro i messicani quello che sarà un vero e proprio spareggio per gli ottavi.
oggi si giocherà per il gruppo C, con l'interessante Colombia-Costa d'Avorio oltre a Giappone-Grecia. Nel mezzo Inghilterra-Uruguay. qui chi perde andrà a casa. poi domani toccherà a noi azzurri, ma questa è un'altra storia.





f.a.

mercoledì 18 giugno 2014

un mondiale da record

per assistere al primo pareggio della competizione, per di più a reti inviolate, abbiamo dovuto attendere la chiusura del gruppo F.
Iran e Nigeria. non certo una gara da ricordare. campioni d'Africa superiori agli islamici, ma lontani parenti di quei giocatori capaci di arrivare fino agli ottavi di Usa 94.
per gli iraniani un pareggio equiparabile ad una vittoria. è finita tra i fischi scontenti dell'arena di Curitiba.
in Nigeria hanno vietato i maxi-schermi nelle piazze per la paura di eventuali, esagerati, festeggiamenti.
in Iran, invece hanno altro a cui pensare, con tutto il rispetto per la nazionale di Queiroz. e non hanno nemmeno i soldi per il consueto scambio-maglie a fine gara.
il pareggio maturato favorisce soprattutto la Bosnia, sconfitta di misura nel match con l'Argentina.
nonostante la noiosa chiusura del girone F, stiamo assistendo ad un mondiale dei record.
detto degli innumerevoli passaggi da tiqui taka, di marca italiana, vale la pena soffermarsi anche sui 49 gol totali realizzati nel primo turno. un record. una media superiore ai 3 gol per partita. mica male.
3 come i gol di uno straordinario Mueller. falso nueve tedesco, trascinatore nel match contro i portoghesi. prima segna dal dischetto, poi procura l'espulsione di Pepe. nel secondo tempo trova il modo per chiudere il match e per arrotondare ulteriormente il punteggio. finisce inaspettatamente 4-0 per i crucchi. 8 gol in 7 partite ai mondiali per Thomas Mueller. davvero tanta roba.
la Germania ha annichilito il Portogallo, facendo apparire sterile addirittura sua maestà CR7. deplorevole quanto stupido, il gesto di Pepe in occasione dell'espulsione. va comunque detto che il difensore paga a caro prezzo la cattiva fama costruitasi negli anni.
Hummels di testa a segno per il 2-0, a suggellare una partita sontuosa. Ozil e Kroos ad inventare. la squadra, tutta, ha dato l'impressione di poter essere la più accreditata tra le candidate alla vittoria finale.
sempre nel gruppo G, a Natal, il match tra Ghana e Stati Uniti. è Demspey a sbloccarla, realizzando il gol dopo nemmeno 30 secondi di gioco. l'americano ha siglato il 5° gol più veloce nella storia dei Mondiali. Yankee subito avanti, tra lo stupore generale. il Ghana accusa il colpo e rischia ripetutamente di subire il raddoppio. Appiah, tecnico ghanese, stupisce relegando Boateng in panchina ed arretrando il solitamente 'arrembante Asamoah, sulla linea dei difensori.
nel secondo tempo il Ghana cresce, e va vicina al. bisogna attendere il minuto 82' per concretizzare gli sforzi fatti. è Gyan di tacco a liberare Ayew che di sinistro batte Howard. 1-1. il primo punto sembra conquistato ma non sarà così. Brooks di testa porta ancora avanti gli uomini di Klinsmann. non c'è più tempo per cambiare il risultato. il fischio di Eriksson sancisce la vittoria States. 2-1.
ieri in campo anche il girone H, quello del quotatissimo Belgio. l'Algeria era data per spacciata nel match di Belo Horizonte. il calcio però è bello per questo, perché quasi tutto è possibile.
alla prima sortita offensiva nordafricana, l'esterno Feghouli, stella dei suoi, si procura un penalty che poi trasforma. 1-0 Algeria inaspettatamente avanti. ancor più inaspettato è l'approccio alla gara della squadra di Wilmots. lenti, impacciati, prevedibili. tanto possesso palla, un'eloquente sterilità. i quattro del reparto difensivo sono tutti dei buoni centrali difensivi per questo gli adattati Alderweireld e Vertonghen dimostrano di non essere a proprio agio sugli esterni. ogni azione offensiva dei diavoli rossi passa obbligatoriamente per i piedi di Hazard. facile quindi difendere contro una squadra avara di imprevedibilità. serviva una scossa. Fellaini e Mertens in campo. l'Algeria si spegne, difende ma non lo fa più bene come nel primo tempo. il Belgio carica a testa bassa, e da un cross di De Bruyne trova il pareggio di Fellaini. 1-0 e M'Bolhi battuto. mister 33 milioni si scrolla di dosso la pioggia di critiche per l'annata disastrosa con i Red Devils di Manchester e pareggia i conti. il Belgio ora ci crede, ma è da un'azione di ripartenza che trova il vantaggio. Hazard illumina e detta il solito inserimento di Mertens, che con un potente destro chiude la rimonta. missione compiuta per il Belgio. male nel primo tempo, bene nel secondo. ma per ergersi a sorpresa del Mondiale servirà qualcosa di più.
nella notte l'ultimo match del gruppo, Russia-Corea del Sud. anche qui rare emozioni per gli spettatori di Cuiabà. coreani volenterosi e rapidi sin da subito, tanto da costringere i centrocampisti russi agli straordinari. la partita è vivace ma le conclusioni latitano. Capello ha lasciato in panchina il bomber dello Zenit, Kerzhakov affidandosi al fumoso Kokorin. Son e Ki gestiscono gli attacchi coreani senza però arrivare a conclusioni degne di nota. all'inizio della ripresa, il granitico Berezoutski sfiora il palo con un colpo di testa in seguito ad un corner. al minuto 67' arriva il vantaggio coreano. una percussione di Lee Keun-Ho sorprende Akinfeev. inguardabile intervento dell'impacciato portiere russo che di fatto regala il vantaggio ai sudcoreani. Capello decide prontamente di inserire il bomber russo. Kerzhakov ad un quarto d'ora dalla fine ripaga la scelta dell'allenatore italiano. batti, sbatti, e ribatti ed è 1-1. la gara si apre, la Russia ora la vuole vincere. la Corea però si abbassa, si chiude e non riparte più. finisce 1-1. Capello se la vedrà con il Belgio domenica prossima e non dovrà perdere il treno per gli ottavi, obbiettivo minimo dichiarato dalla Sbornaya.
la festa del gol non è andata di scena a Fortaleza, per la prima gara del secondo turno del girone A.
Brasile e Messico. ci si gioca la vetta del gruppo.
Felipao rinuncia ad Hulk, sostituito con il più difensivo Ramires. proprio lui e Paulinho risultano essere i meno positivi dei verdeoro. poca samba, tanta confusione. il Brasile si conferma abulico, esclusivamente figlio delle magie di Neymar. il Messico invece è organizzato, concede poco, chiude e riparte. in 5 dietro ed un pressing asfissiante condotto in primis da Giovani e Peralta. il Brasile paga l'assenza di un costruttore di gioco. tocca a Neymar abbassarsi troppo e portare la palla verso un isolato quanto statico Fred. Dani Alves, biondo per l'occasione, sfodera una nuova prova confusa e distratta. Maicon là dietro scalpita. Marcelo dall'altra parte prova ad offendere, voglioso com'è di riscattare l'autogol del match iniziale. Oscar è in ombra, Ochoa invece è insuperabile. fenomenale parata sul colpo di testa di Neymar, e ottimo senso della posizione nella successiva incursione di Paulinho. Scolari prova a riorganizzare i suoi, inserendo Bernard. imprevedibilità al posto di un pessimo Ramires. Cambia poco, solo l'atteggiamento messicano. la vogliono vincere e ci provano in almeno tre occasioni. rimangono attenti dietro e aspettano il momento giusto per infilare Julio Cesar. il Chicharito, subentrato, prova a lasciare il segno e per poco non provoca il rosso di Thiago Silva. troppo tardi entra Willian, per Oscar. serve a poco. il Messico inchioda il Brasile sullo 0-0, e forse avrebbe meritato qualcosa in più. Ochoa decisivo per blindare la porta e bravo a candidarsi come uomo del match. dopo la partita di ieri l'ex portiere dell'Ajaccio, oggi svincolato, probabilmente riuscirà a trovare una nuova squadra entro la fine del mondiale...
quest'oggi tornano in campo Camerun e Croazia per il gruppo A.
si sfideranno anche nel gruppo B.
Olanda chiamata a confermarsi portentosa come nel match contro gli spagnoli. l'Australia è avvisata.
le Furie Rosse se la vedranno contro la Roja di Sanchez e Vidal, in quella che potrebbe essere già l'ultima spiaggia per i campioni in carica. Del Bosque medita il turnover, ma con l'Olanda il problema è sembrato la testa...
attendiamo per giudicare e gustiamoci lo spettacolo...



f.a.



lunedì 16 giugno 2014

mai un pareggio...

partenza sprint inaspettata per gli azzurri.
una vittoria per 2-1 contro gli inglesi nella gara iniziale va celebrata a dovere.
Marchisio prima, Balotelli poi a firmare il successo italiano. nel mezzo il pari di Sturridge. 
vittoria storica perché l'Italia ha stabilito un nuovo record per quanto riguarda il numero di passaggi completati in un match della coppa del mondo. 93,19% passaggi andati a buon fine. merito del doppio regista, e di un centrocampo tanto folto numericamente quanto tecnicamente dotato. 
sirigu tra i pali conferma l'indiscrezione trapelata in giornata, complice la doppia distorsione rimediata da Buffon. 
il sardo del Psg si è confermato una garanzia. sorprendente Darmian a destra, a conferma dell'ottimo campionato disputato col Torino. bene Barzagli che ha coperto, spesso, anche i buchi di Paletta. l'oriundo si dimentica Sturridge in occasione dell'1-1 e pare il più a disagio tra gli azzurri. sulla sinistra, complice l'assenza di De Sciglio, balla anche Chiellini. il centrocampo è il reparto più positivo. Verratti e Pirlo si calpestano meno i piedi di altre volte ed il gioco azzurro guadagna ricami degni del tiqui taka spagnolo. Marchisio sblocca la gara con un chirurgico destro da fuori, corre e combatte, incarnando il perfetto spirito da Mondiale. per De Rossi invece tanto lavoro sporco e 99 passaggi andati a buon fine. Candreva ha prima scaldato il piede con qualche traversone telefonato. poi qualità, tante ripartenze da perfetto contropiedista ed un assist al bacio per la testa di Mario, tornato Super. poi c'è Mario appunto. il più criticato quando non segna, il più idolatrato invece quando decide di essere decisivo. nelle amichevoli ha medie infime, per uno come lui. nelle gare ufficiali, invece, 11 gol in 17 partite. non propriamente un bottino scarno. Prandelli ha voluto valorizzare il nostro reparto più forte, facendo del palleggio la nostra arma migliore. Andrea Pirlo è stato delizioso per qualità di giocate e per quella traversa colpita dopo una punizione con effetto magico. urge comunque sistemare la difesa, rendendola ulteriormente impermeabile. 
la vittoria azzurra è avvalorata dalla concomitante sconfitta uruguaiana contro la sorprendente Costa Rica. alzi la mano chi aveva predetto un successo rossoblù ai danni di Cavani & soci! 
vantaggio iniziale su penalty per il Matador. A Fortaleza, però, la probabile cenerentola del girone di ferro spaventa tutti. i Centroamericani rimontano nella ripresa il vantaggio celeste, con la scheggia Campbell. Il costaricano cambia il match. il fulmine, di proprietà Arsenal, prima pareggia poi, dopo il sorpasso firmato Duarte di testa, serve Urena per il definitivo 3-1. la partita, prima noiosa, vive dalle fiammate costaricane. l'Uruguay ha mostrato evidentissime difficoltà nella costruzione del gioco. del resto Arevalo e Gargano non sono noti per le eccelse qualità in fase di manovra. urge il rientro di Suarez per mascherare le difficoltà celesti. con l'Inghilterra, nel prossimo match, ci si giocherà una grande fetta di qualificazione. i Ticos invece, sognano il passaggio del turno. entusiasmo e qualche buona individualità basteranno per sorprendere anche gli azzurri venerdì prossimo?
la Colombia, indicata da tutti come possibile sorpresa mondiale, ha aperto il girone C affrontando la Grecia. Cafeteros brillanti e spumeggianti. l'assenza del Tigre Falcao, assente nella spedizione brasiliana, per ora non si fa sentire. Cuadrado, James, Ibarbo e Teo sono protagonisti nella gara contro gli ellenici. 16 anni di assenza dai Mondiali per i Colombiani giustificano un entusiasmo esagerato. Maglie gialle ovunque nello stadio e per le strade di Belo Horizonte. a risultato tondo acquisito, 3-0, al via le danze orchestrate dal noto coreografo Armero. è proprio l'esterno mancino a sbloccare la gara dopo 3 minuti, su assist di Cuadrado. poi la Colombia aspetta e riparte con le fasce italiane. Samaras sportella con Yepes e Zapata, senza successo. bene Torosidis a destra, ma la Grecia si limita a tanto possesso e ad una traversa di Gekas. i Cafeteros chiudono il match con Teo Gutierrez, preferito a Jackson Martinez, e fanno il 3° con un delicato appoggio di James nel recupero, dopo un tacco di Cuadrado. Guarin, squalificato, rientrerà nel match di vertice con la Costa d'Avorio. 
Ottima comunque la partenza dei sudamericani.
in piena notte Costa d'Avorio e Giappone in campo per chiudere il girone C.
protagonisti i giocatori del campionato italiano. dopo un quarto d'ora Nagatomo pesca Honda in area, controllo e mancino pulito sotto la traversa. 1-0 per i Samurai. la squadra di Zac continua ad offendere in velocità con Uchida e Nagatomo sugli esterni, ma la fisicità degli Elefanti è esagerata ed inizia a prendere sol sopravvento. Yayà si candida a padrone del centrocampo, costruisce e conclude ma è l'ingresso di Drogba la chiave del match. Aurier, dopo un'ottima stagione in Ligue 1, pennella per la testa di Bony, bomber del Swansea. 1-1. Due minuti più tardi, Aurier dalla destra pennella ancora. stavolta è Gervinho a siglare il vantaggio in rimonta. Kawashima colpevole. la rimonta è completata. Didier si fa notare per una punizione velenosa sventata dal portiere nipponico, e per un tiro mancino finito a lato di un soffio. Ottima la partenza della squadra di Lamouchi. Zac invece dovrà superare la Grecia per non perdere la speranza di raggiungere gli ottavi. 
al via anche il gruppo E, con il primo match tra Svizzera ed Ecuador. Rueda, ct ecuadoriano aveva definito i rossocrociati come la squadra più forte del girone. ma nel successo per 2-1 degli svizzeri è stata fondamentale l'interpretazione dell'arbitro uzbeko. Irmatov ha concesso il vantaggio nella ripartenza di Behrami vittima di un fallo tattico ma lesto a concludere la ripartenza decisiva per il gol allo scadere di Seferovic. la partita è stata assolutamente equilibrata tra le due compagini, decisa dai due cambi dal mago Hitzfeld. L'ingresso di Mehmedi è stato decisivo per il pareggio sull'angolo dell'ottimo Rodriguez. Seferovic, come detto, la chiude sul finire del recupero. 2-1 finale. Aveva aperto le danze Enner Valencia, con un colpo di testa dopo un calcio di punizione. Montero e Valencia ottimi sulle corsie laterali e Caicedo pericoloso tra le maglie della vulnerabile coppia centrale Djorou-Von Bergen. Deludono Shaqiri e Stocker, così come l'unica punta Drmic. Il Tricolor in pieno recupero divora il possibile sorpasso con Behrami immolatosi per una prodigiosa chiusura. Non contento il napoletano organizza il contropiede al cardiopalma che regala i tre punti e la testa del girone agli svizzeri. 
a Porto Alegre esordio per Francia ed Honduras. sulla carta la regina e la cenerentola del girone E, quello della Svizzera. Galletti senza lo sfortunato ed infortunato Ribery e con Benzema leader della Nazionale. Deschamps propone il giovane Griezmann come sostituto di Frank. l'ex bianconero affida ad altri due baby come Varane e Pogba le chiavi dei rispettivi reparti. La Francia non vince e non segna in un gara d'esordio dal mondiale casalingo del 1998. Ieri si è imposta per 3-0 in una gara senza appello. Honduregni che si confermano avversari non trascendentali, che prediligono fumose ripartenze. Debuchy fa quello che vuole sulla corsia di Emilio, terzino del Celtic, mentre Valbuena prova ad ispirare Benzema. Griezmann balla tra le linee, più dentro al campo di quanto non faccia, bene, nella sua Real Sociedad. Colpisce anche una traversa, su cross dalla sinistra di Evra. Pogba, invece, è il solito mix di forza e tecnica e ci mette poco per finire nel mirino di Wilson Palacios, ex Tottenham. Al primo intervento duro del centroamericano anche Pogba prende il giallo per uno "sgambetto"di reazione. Il secondo scontro tra i due, costa carissimo ai centroamericani. calcio di rigore per i transalpini ed conseguente rosso per l'honduregno. Sul pallone va Benzema che spiazza Valladares. Riposo 1-0 Francia. Pronti via, dopo il riposo, un lancio di Cabaye ispira il sinistro di Benzema che colpisce il palo interno. non è finita perché la palla danza sulla linea di porta fino ad arrivare tra le mani di Valladares, che nel tentativo di bloccarla la perde per un attimo prima di riafferrarla. sugli spalti esultano, l'arbitro convalida il gol già prima di verificare il suo fischio con la Goal Line Technology. è la prima volta che la tecnologia chiarisce il più classico dei gol fantasma. tra le proteste generali si va sul 2-0. la Francia prova a dilagare ma l'Honduras chiarisce, con qualche deciso intervento, di non volersi offrire come vittima sacrificale. Dopo qualche tentativo fallito è Benzema ad arrotondare il risultato con un destro potente e beffardo. Partita ufficialmente chiusa e vetta del girone rubata alla Svizzera per differenza reti.
Nella prima gara del girone F, al Maracanà, è il turno dell'uomo più atteso del mondiale, Leo Messi. L'albiceleste contro i Dragoni Bosniaci, alla prima apparizione in un Mondiale della storia. dopo 3 minuti, lo sfortunato Kolasinac manda in vantaggio gli argentini con un'autorete. Bosnia quindi costretta a fare una partita diversa da quella che aveva probabilmente preparato mister Susic. la gara è noiosa, complice un'Argentina al di sotto delle attese. Messi non la vede mai, Aguero idem. Senza emozioni finisce il primo tempo. Sabella pensa e decide di cambiare, tornando al 4-3-3 offensivo che tutti aspettavamo di scoprire. dentro Higuain e il volante Gago per Campagnaro e Maxi. lo spento Kun si divora due reti, allora ci pensa Leo. si sveglia dal letargo ed inventa l'ennesimo dei suoi gol. dribbling stretti, conclusione, palla sul palo e poi si insacca alle spalle di Begovic. 2-0. prima magia mondiale di Leo. aspettava questo gol da 8 anni. ora non vorrà fermarsi. il secondo gol spazza la paura, rendendo il gioco argentino fluido, vivace e divertente. Lulic, tra i migliori dei suoi, verticalizza per Ibisevic che a 5' dallo scadere prova a riaprire la gara. Sabella si cautela togliendo Aguero ed inserendo Biglia. soffre ma porta a casa i primi 3 punti del mondiale. il Maracanà celebra Messi nell'attesa di rivederlo, magari, il 13 luglio, giorno della finale. 
la bosnia si conferma avversario ostico nonostante Pjanic e Dzeko, uomini simbolo, siano risultati tra i meno positivi. oggi in programma Nigeria-Iran a concludere il girone.
sarà poi il turno di Germania-Portogallo e Ghana-Stati Uniti. 
Ronaldo annunciato in costante ripresa, guiderà l'assalto ad una delle maggiori candidate alla vittoria finale. sarà, da subito, un bell'esame per tutti. 






f.a.

sabato 14 giugno 2014

attacco al potere...

Nel 2013 erano stati Gerard Butler e Denzel Washington gli attori protagonisti capaci di sventare un attacco terroristico ai danni della Casa Bianca, in un celebre thriller.
ieri invece i protagonisti non avevano forse il fascino delle stelle hollywoodiane sopracitate ma hanno comunque recitato un ruolo da oscar nel match contro i campioni di tutto.
Arjen Robben e Robin Van Persie. non due sorprese, ma due talenti eccezionali spesso incompiuti.
ieri hanno dato vita a quello che i giornali spagnoli hanno definito come un disastro ed un'umiliazione mondiale. una "manita" rifilata ai creatori di tale gesto. due tra i più forti centrali difensivi del mondo, Ramos e Piquè, hanno assistito inermi allo spettacolo dei due olandesi volanti. mai aggettivo fu più azzeccato nel definire quel gioiello di rara bellezza con il quale il capitano oranje ha pareggiato il vantaggio iniziale di Xabi Alonso dal dischetto. primo tempo in parità, con la Spagna più vicina al raddoppio e che non lasciava presagire un tracollo di tali dimensioni. l'Olanda è una squadra nuova, con alcuni grandi vecchi, ed un tecnico tanto bravo quanto supponente. ma Van Gaal la gara di ieri l'aveva studiata bene, anzi benissimo. ha difeso alto, non senza correre il rischio di farsi infilare dall'immensa classe dei tocchi spagnoli. all'inizio del secondo tempo è un acquazzone tropicale a rendersi protagonista. finita la tempesta è il baby Blind, figlio d'arte dell'ex capitano dell'Ajax, a spaccare in due la difesa spagnola con un lancio ed innescando l'estro di Robben che trova il tempo di bersi Piquè, con uno stop e sterzata da mostrare ai bambini, per poi battere Casillas per il vantaggio arancione.
non contento Van Persie prova a far crollare la traversa con un destro di rara coordinazione. la Spagna mostra i primi segni di un cedimento imprevisto. il 3-1 arriva da una punizione di Sneijder finalizzata dal colpo di testa del centrale De Vrij. ringraziamenti speciali a Casillas per la pessima uscita a vuoto. le furie rosse sbandano come non mai e l'Olanda continua a vendicarsi nel ricordo di Johannesburg 2010. Van Persie ruba palla a Casillas dopo un controllo sbagliato in seguito ad un retropassaggio. è 4-1. Poi ancora Robben, non sazio, sigla il 5° e ultimo gol oranje. Spagna sparita e annichilita. il fischio finale di un ottimo Rizzoli chiude un match tanto bello quanto sorprendente. bella la scena nella quale Del Bosque rincuora uno ad uno i propri giocatori. la Spagna dovrà rialzare la testa, svuotarla, e ripartire. non ci si lasci ingannare dal sontuoso risultato. meriti olandesi comunque evidentissimi, e i due attori protagonisti di ieri, giocassero sempre così, sarebbero da Oscar.
nella seconda gara del gruppo B si affrontano Cile e Australia. outsider e cenerentola del girone.
Cileni con Vidal in campo nonostante una forma lontana, causa operazione al ginocchio, e Australia con Tim Cahill unico riferimento offensivo. in 14 minuti la gara sembra già chiusa grazie al duetto Sanchez-Valdivia che confezionano l'uno la rete dell'altro.  Partita che sembrava potesse finire in goleada. Cahill, trascinatore dei Socceroos, brucia Medel, riaprendo il match e spazzando la paura dei gialli. Nel secondo tempo il Cile cala, l'Australia si fa sotto trascinata dai grandi vecchi Bresciano e dall'onnipresente Cahill, al quale annullano giustamente la rete del pareggio. nel recupero ci pensa l'esterno mancino Beausejour ad arrotondare il punteggio. finisce 3-1 per la Roja. Cile a tratti brillante ma con evidenti lacune difensive dovute ad uno schieramento a trazione anteriore voluto dall'estroso Sampaoli. la prossima gara contro le Furie Rosse, probabilmente incazzate, potrebbe già emettere le prime sentenze di un girone molto interessante e affatto scontato.
nella prima gara della giornata di ieri, a chiudere il gruppo A, messicani e camerunesi.
l'atteso Chicharito in panchina per dare spazio a Peralta, match winner dell'incontro. l'arbitraggio colombiano è tutt'altro che adatto ad una gara dei mondiali. sono due i gol ingiustamente annullati al Tricolor nel primo tempo. Un palo di Eto'o nel primo tempo aveva messo paura ai messicani che hanno chiuso poi la pratica con un tap-in vincente del punterò Peralta ad inizio ripresa. messicani ordinati ed organizzati, camerunesi deludenti e con poche idee. due squadre agli antipodi. nel prossimo turno Brasile e Messico a combattere per il ruolo di leader nel girone mentre la Croazia sarà condannata a vincere contro i leoni africani per sperare in una qualificazione che verrà probabilmente decisa nell'ultimo turno del girone.
oggi invece toccherà al girone D, il nostro girone. Buffon è stato vittima di una distorsione ed è probabile una sua defezione. pronto Sirigu. ci aspettiamo comunque una partita difficile, come da tradizione, con gli inglesi che promettono battaglia.
la celeste di Cavani, senza il gemello Suarez, sarà invece impegnata contro la Costa Rica, etichettata come possibile fanalino di coda del girone. Mai abbassare la concentrazione però, in un Mondiale nulla può essere dato per scontato.
alle 3 del mattino ora italiana, sarà anche la volta della prima gara del gruppo C, tra Costa d'Avorio e Giappone. varrà la pena restare svegli ed aspettarsi qualche gol.
incrociamo le dita!




f.a.

venerdì 13 giugno 2014

buona la prima...

è durata una mezz'ora scarsa la cerimonia inaugurale del Mondiale Brasiliano.
il teatro è stato l'Arena Corinthians di San Paolo, vestita di giallo e di verde.
una cerimonia criticata e un po' bizzarra. non sono comunque mancati i colori, la musica e la danza, quelli tipici del paese sudamericano.
il mare, il fiume e la foresta i temi rappresentati sul campo. sul palco le voci di Jennifer Lopez, dell'onnipresente Pitbull e dell'idolo di casa Claudia Leitte.
Poi il campo invaso di colori si è svuotato per lasciare spazio all'incontro.
un'attesa incredile. l'Hino da Indipendencia commuove tutti, anche i giocatori.
il fischio del giapponese apre le danze. l'Arena colorata attende in silenzio il primo squillo brasiliano. si avverte un velo di paura, pronto ad essere scacciato dopo il primo brivido procurato nell'area croata.
invece no. dopo 11 minuti di studio, Olic da sinistra mette una palla tagliata verso il centro. Marcelo in diagonale tocca maldestramente la palla indirizzandola alle spalle di Julio Cesar. 0-1 croato.
Arena Corinthians gelata.
serve una scossa. I verdeoro spingono sull'acceleratore ma sbattono contro la nota solidità dell'11 balcanico. Oscar e Neymar provano ad accendere la luce ed il tifo dei sessantamila spettatori.
minuto 29, assolo di Neymar e pareggio brasiliano. una liberazione per tutti, Marcelo incluso. Il gigante Pletikosa si allunga troppo lentamente per vanificare la rasoiata mancina del 10 carioca. Il Brasile cresce, Pletikosa para e si va negli spogliatoi pari e patta.
l'avvio di ripresa è deludente, la Croazia di Kovac preoccupa in contropiede nonostante l'assenza, pesante, dell'ariete Mandzukic. i biancorossi ogni tanto si ricordano di avere un centrocampo di palleggiatori e la partita vive una fase di stanca interrotta da un episodio.
il fischio di Nishimura per un fallo ai danni di Fred, scatena la rabbia eloquente degli avversari. un fischio così, ad essere onesti, l'avrebbero criticato su ogni campo di calcio del globo.
la decisione del nipponico porta Neymar sul dischetto. i movimenti di Pletikosa provano a distrarre il brasiliano che però insacca e porta avanti il Brasile. Modric, già esultava per il quasi rigore parato dal connazionale ma poi finisce per mettere le mani sui capelli, ora corti, per la disperazione.
fuori Hulk, mai diventato verde e ben contenuto da Corluka e Vrsaljko e rimpiazzato dall'esplosivo Bernard. La Croazia acciuffa il pari, ma il giapponese annulla per un fallo di Olic su Julio Cesar. Giusto. Esce Neymar, decisivo ma non stratosferico, e in un contropiede al novantesimo arriva il terzo gol. Oscar spacca la difesa croata e con una puntata da calcio a 5 sorprende un Pletikosa ancora una volta non totalmente incolpevole.
si chiude tra abbracci e canti, polemiche ed incidenti esterni allo stadio la prima gara del Mundial.
il Brasile può e deve crescere se non vorrà incappare in un nuovo Maracanazo.
Scolari ha in mano tutti gli ingredienti giusti per rimescolare un centrocampo apparso il reparto meno positivo.
Kovac invece, infuriato per la svista arbitrale, dovrà puntare ad un accessibile passaggio del turno.
fra qualche minuto la seconda partita del girone A.
messicani contro i Leoni d'Africa. il "vecchietto" Eto'o contro l'ex compagno, ai tempi di Barcellona, Rafa Marquez. il Chicharito Hernandez a guidare l'attacco dei centroamericani. nella calda Natal, nell'arena più piccola del Mondiale, in scena la gara forse meno affascinante del girone A.
alle 21 italiane a Salvador il remake della finale di Sud Africa 2010 tra i campioni di tutto della Spagna e la nuova-vecchia Olanda di Van Gaal per inaugurare il gruppo B. sarà il primo big match della competizione, e sarà già uno spareggio per il passaggio del turno. giocherà poi il Cile contro la probabile cenerentola Australia. Peserà l'assenza di Vidal ma ci saranno Sanchez ed Edu Vargas a guidare la Roja di Sampaoli. il Cile vuole stupire, dovrà iniziare da stasera.
e domani tocca a noi azzurri nell'inferno di Manaus.
ora godiamoci lo spettacolo.



f.a.

giovedì 12 giugno 2014

bem vindo ao Mundial.

è la gioia del calcio.
la massima espressione dello sport più seguito al mondo.
arriva ogni quattro anni, ed ogni volta è come se fosse la prima volta.
quest'anno si disputerà nella patria del calcio, nella casa dei pentacampioni del mondo.
duecento milioni di tifosi spingeranno la nazionale verdeoro verso un trionfo storico che potrebbe in parte cancellare la tragedia del 1950. 
il Maracanazo. 
Ghiggia e Schiaffino, uruguaiani prima italiani poi, firmarono e ribaltarono quella finale dal pronostico scontato. Per i padroni si tramutò in un dramma sportivo e non solo. Furono 34 i morti suicidi in seguito a quella finale persa dai carioca. 
Quest'anno i padroni di casa giocheranno anche contro quello spettro, e cercheranno in Neymar la guida verso il successo. 
Glielo dicevano da anni a quel ventiduenne, eccentrico e pieno di talento, che sarebbe stato lui l'uomo copertina del mondiale casalingo. 
oggi è il giorno. il fischio del nipponico Nishimura spazzerà via l'attesa, la tensione e le aspettative di un paese intero verso il nuovo figlior prodigo del futbol bailado.
ma non sarà facile.
saranno in tanti a volersi consacrare alla storia.
ad iniziare da Messi, l'alieno argentino più forte del mondo. gli manca tanto così per affiancare i più grandi della storia del calcio mondiale. una vittoria lo consegnerebbe di diritto all'olimpo degli dei del calcio.
ci saranno gli Spagnoli, alla ricerca del 4° titolo consecutivo tra mondiale ed europei. dal 2008 sono i padroni incontrastati di questo sport, ma confermarsi in Brasile potrebbe non essere facile come in passato.
c'è la Germania dall'infinito talento offensivo, spinta da una generazione di talenti eccezionali. potrebbe essere il loro anno, ma è dal 1990 che non alzano un trofeo mondiale, e dal 1996 uno europeo.
c'è poi l'antagonista dell'alieno argentino, quel fenomeno assoluto di Cristiano. miglior giocatore dell'anno, fresco vincitore della Champions League ma forse, non in perfette condizioni fisiche. portare il suo Portogallo, solido ma non stellare, sul tetto del mondo sarebbe un'impresa unica, che nemmeno la Pantera Eusebio fu capace di realizzare.
poi ci siamo noi, gli Azzurri, gli Italiani, secondi nella classifica all-time per trofei mondiali vinti. 
gli eterni Pirlo e Buffon a guidare una squadra criticata, forse confusa ma protagonista sempre nelle competizioni che contano. due anni fa fummo finalisti all'Europeo ucraino. e se Balotelli. . .
Saranno poi le solite sorprese, gli immancabili flop e i tanti giovani in vetrina ad allietare la kermesse regina. Colombia, Belgio, Francia, Olanda non vorranno e potranno deludere.
Ora si torna dove il calcio è gioia, dove il calcio è arte, dove il calcio è di casa.
godiamoci il Mondiale, godiamocelo tutto.


f.a.