martedì 9 maggio 2017

"na maja e du' colori"

quel giorno di maggio del 2012 questo blog non esisteva. non ho mai avuto modo di rendere grazie, ma non sarei stato in grado di farlo in maniera degna. per me si chiudeva un'era, quella della mia infanzia sognando una maglia e piangendo per quella, per l'addio di chi la indossava. nessuno dopo quel giorno potrà mai emozionarmi così, calcisticamente parlando. mi riferisco al nostro vecchio 10, ma già lo sapete. 
non è solo calcio.in questa settimana particolare, a poche ore dal possibile traguardo di un'altra finale europea, volevo eccezionalmente dedicare il pensiero ad un Grande Campione che nel weekend sfideremo per l'ultima volta. uno di quelli che ha reso piene vent'anni di domeniche.
quello che sfacciato si presentava in una semifinale europea con una marea arancione davanti agli occhi e con la pazzia degli eroi sedeva un colosso alto e slanciato. quello che fiero sventolava la mano, indicandoci un quattro consigliandoci di tornare a casa. lui, quello degli 11 gol nei derby, quello dei filtranti senza guardare, del selfie dopo il goal alla Lazio, quello che ha scelto di giocare 25 anni per una sola maglia. quello dei calci dati e presi, della frattura al perone prima dei Mondiali 2006, gli stessi del rigore contro i Canguri al fotofinish.
quello dei pallonetti, della Scarpa d'oro e che si ritirerà a quasi 41 anni con più di 300 reti realizzate. fenomenale.
quello con la bacheca quasi vuota ma che nessuno dal cuore giallorosso sarà mai in grado di rimpiazzare, avvicinare, paragonare, sostituire.
un giocatore pazzesco, un avversario fantastico, un pezzo di storia che se ne va ma che rimane, eternamente.
il calcio non è solo uno sport, non è solo due colori, non è solo una passione. è vita, ricordi, momenti.
domenica sera ci sfiderà per l'ultima volta.
gli auguro di segnare, di prendersi l'ultima grande gioia da giocatore di calcio. poi potrà dedicarsi ad altro, come è normale che sia. ma vederlo esultare ci porterebbe ad insultarlo un'ultima volta ancora. sarebbe come tornare indietro nel tempo.
poi al novantesimo uscirà dal suo campo e mi unirò all'infinito applauso che la sua gente saprà dedicargli.
li capirò.
i primi amori non si scordano mai e mai il tempo potrà cambiare le cose.
Grazie Francesco Totti.
10 così, non ne nascono più.
quello che sfacciato si presentava in una semifinale europea con una marea arancione davanti agli occhi e con la pazzia degli eroi sedeva un colosso alto e slanciato. quello che fiero sventolava la mano, indicandoci un quattro consigliandoci di tornare a casa. lui, quello degli 11 gol nei derby, quello dei filtranti senza guardare, del selfie dopo il goal alla Lazio, quello che ha scelto di giocare 25 anni per una sola maglia. quello dei calci dati e presi, della frattura al perone prima dei Mondiali 2006, gli stessi del rigore contro i Canguri al fotofinish. quello dei pallonetti, della Scarpa d'oro e che si ritirerà a quasi 41 anni con più di 300 reti realizzate. fenomenale.quello con la bacheca quasi vuota ma che nessuno dal cuore giallorosso sarà mai in grado di rimpiazzare, avvicinare, paragonare, sostituire.un giocatore pazzesco, un avversario fantastico, un pezzo di storia che se ne va ma che rimane, eternamente.il calcio non è solo uno sport, non è solo due colori, non è solo una passione. è vita, ricordi, momenti. domenica sera ci sfiderà per l'ultima volta. gli auguro di segnare, di prendersi l'ultima grande gioia da giocatore di calcio. poi potrà dedicarsi ad altro, come è normale che sia. ma vederlo esultare ci porterebbe ad insultarlo un'ultima volta ancora. sarebbe come tornare indietro nel tempo. poi al novantesimo uscirà dal suo campo e mi unirò all'infinito applauso che la sua gente saprà dedicargli. li capirò. i primi amori non si scordano mai e mai il tempo potrà cambiare le cose. Grazie Francesco Totti.10 così, non ne nascono più.

f.a.

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