giovedì 18 giugno 2015

il peggio deve ancora venire?

il post-Berlino non è stato dolce.
prima la Coppa che balla tra le mani dei favoriti, poi le lacrime dei protagonisti sconfitti sul campo.
da tifoso ed osservatore ecco d'impatto la delusione e le lacrime, poi il riconoscimento della superiorità blaugrana prima della fierezza per una squadra che ha fatto forse il massimo.
il massimo inteso come crescita maturata nell'intera competizione. dalle critiche dopo Atene al risveglio ruggente sotto la pioggia contro i greci. dall'esaltazione ed il salto di qualità a casa di Klopp alle prestazioni di dubbia qualità contro i monegaschi. il resto dal Real in poi è storia.
pazienza per la sesta finale persa in Europa. non sempre vince il più forte, ma a Berlino non è andata così.
dal day after con l'analisi delle lacrime di Pirlo e di Morata, prima delle medaglie orgogliosamente respinte, si parla ininterrottamente di quello che sarà l'immediato futuro.
la fuga di Carlitos, verso i soldi o verso il cuore, le aste milionarie esagerate per Pogba, la possibile cessione di Vidal, la recompra immediata di Morata ed infine lo svecchiamento della squadra.
nel mezzo le ufficialità degli arrivi di Dybala e Khedira, che in qualche modo sembrano certificare le partenze di qualcuno dei sopraccitati.
certezze e speranze dei tifosi vengono tempestate e ribaltate quotidianamente.
prima della finale di Berlino si parlava di una valigia piena di soldi, garantita dai premi europei, in grado di pareggiare o almeno limare il gap con le big, per confermarsi nella prossima primavera ancora in lotta sui tre fronti. poi Berlino ha cambiato tutto. Pirlo finito e di corsa verso i Dollari, Tevez da Madrid a Parigi a Buenos Aires in ordine sparso, Llorente a Monaco a Valencia o Londra, Morata e magari Bonucci a Madrid, Vidal dall'amico Sanchez a Londra.
tante possibili partenze (ad oggi nessuna) tantissime possibili entrate. in mezzo il vecchio motto, che risuona di sconfitta, il "non si compra se prima non si vende", poi "l'ossatura rimarrà intatta", "il bilancio prima di tutto", "spenderemo per far crescere una rosa difficilmente migliorabile" ... tante parole, troppe parole. maledetti giornali.
realisticamente, ad oggi, con questa stessa squadra sarà molto difficile riconfermarsi.
la prima certezza ad oggi sono i due arrivi più Rugani, che con la teorica ma improbabile rosa confermata in blocco migliorerebbero collettivamente la squadra.
l'altra certezza è la presenza del tesoretto europeo, ma a cosa poi siano effettivamente destinati la gran parte di quei soldi lo sanno solo gli addetti ai lavori bianconeri.
ci sarebbe un'altra certezza, ma esprime un mio pensiero. Marotta e Paratici hanno speso negli anni un bel gruzzoletto. per assurdo i migliori affari li hanno fatti a bassissimo o basso costo. l'ultimo in ordine di arrivo potrebbe essere l'aver tesserato Khedira a zero euro. lampante e disonesto sarebbe non riconoscere a quei due di aver costruito, sulla carta, un centrocampo top con 11 milioni totali circa, Pereyra escluso. geniali!
dopo i meriti però, arrivano i dubbi legati agli investimenti di ingenti somme. qui i due dirigenti hanno mostrato in passato più di qualche difficoltà. in quasi tutti i casi gli esborsi milionari non hanno portato a risultati positivi. oggi, probabilmente, sarà più difficile incappare in errori grossolani, sia per l'esperienza acquisita dagli errori del passato sia per il ritrovato appeal del brand bianconero. le prestazioni fuori dal campo dei due dirigenti saranno decisive per la crescita e la conferma di questa squadra. il mercato è un mondo strano, le botteghe care sono in aumento così come i flop. ci sono tanti ottimi giocatori alcuni dei quali avviati verso il viale del tramonto, che accetterebbero ben volentieri una proposta bianconera. farsi attirare dal nome e dal passato di questi sarebbe ingannevole e dannosissimo. la strada da percorrere penso sia un'altra, opposta.
la pazienza, la programmazione, l'intuito ma soprattutto la volontà di migliorarsi e non sedersi, per ritrovarsi ad aprile con l'obbiettivo Milano ancora vivo. il peggio deve ancora venire se si lavorerà con l'idea di non cambiare ma al massimo di rimpiazzare.
il meglio invece dovrà ancora arrivare se si lavorerà benissimo in questa finestra di mercato e se, a sorpresa, in quella primavera pre-Europeo saremmo ancora lì a riconfermarci e, perchè no, a migliorarci.


f.a.

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