martedì 9 febbraio 2016

Godiamocela!


Pensiamola al contrario.

Arbitra Tizio, anzi "fate arbitrare Caio". E parliamo del Sig. Tizio di Carugate, avvocato, quello che non ci diede un rigore contro il Chievo Verona... Anzi no, poco importa. Comunque vada sbaglierà in loro favore, lo dice la storia. A Napoli fischiano un rigore contro gli azzurri ogni 10 mesi.

Settore ospiti chiuso, così ha deciso il Prefetto.

La società non manda i piccoli tifosi delle giovanili allo stadio bensì rivende i biglietti, per uno stadio completamente azzurro.

Il fattore campo può e deve essere un'arma in più. A maggior ragione se mancheranno gli infortunati Albiol, Hamsik ed Insigne.

Noi sopra di due punti, loro ad inseguire. Inseguire logora, così come non avere il potere, ma loro sanno bene come si preparano certe sfide.

Noi ci arriviamo al gran completo, forse stanchi, ma con il roster completo.

Il Mister è appena uscito indenne da una polemica mediatica per delle frasi offensive rivolte verso un collega. E a Torino hanno il coraggio di parlare ancora di "Stile Juve"...

Poi però una Curva intera offende Pogba e Asamoah, ed il Nostro Mister si presenta in TV dicendo che certe cose e certi tali negli stadi andrebbero puniti.

Ogni domenica ci cantano che "l'unico gobbo buono è un gobbo morto", ricordando l'Heysel. Più tardi invitano Pessotto a ripetere il tuffo dalla finestra della sede bianconera. E la stampa ne parla, prende le nostre difese scagliandosi contro le tifoserie degli altri come se una parte dei nostri tifosi non replicasse mai, con altrettante barbàrie, a certi cori, striscioni, azioni.

Siamo sopra di 2 punti ma abbiamo un fatturato non paragonabile al loro. Allora il nostro Mister lo riporta, puntuale, in conferenza stampa ogni qualvolta gli venga chiesto il favorito per lo Scudetto.

Il fatturato si, è influente e decisivo. Come quella volta in cui NON giocammo al Bernabeu, per lesa maestà: Avevamo Manninger, Grygera, Mellberg, Molinaro, Tiago, Marchionni, Amauri...

O come quando alle semifinali e alla finale di Champions League 2015 giocammo solo per onorare l'impegno, tanto con Benzema-Bale-Cristiano e con Messi-Suarez-Neymar non ha senso, vincono loro prima del fischio d'inizio. Qualsiasi calcolatrice non riuscirebbe nemmeno a calcolare la somma dei loro faraonici stipendi. Dovrebbero giocare una Coppa a parte.

Immaginate Bonucci negli ultimi minuti della gara contro il Genoa che prende furbescamente un cartellino giallo per saltare Frosinone ed esserci a Napoli. Jorginho invece gioca da diffidato la gara casalinga contro il Carpi rischiando di saltare il big match. Avrebbero parlato di nostra furbata, queste cose erano permesse solo a Mou e pochi altri.

 

Provando ad invertire tutto, o quasi, sono caduto nel tranello di chi già da domenica sera questa così bella partita sembra non la voglia giocare e non fa niente per mascherarlo.

Noi dell'arbitro non sappiamo il nome, la residenza ed il codice fiscale. Quasi mai ci importerà troppo perché in ogni caso ed in qualche modo, in un passato più o meno recente, sarà capitato che ci aiutasse.

A Napoli è successo, non di rado, che vietassero la trasferta ai tifosi bianconeri. Non ricordo però l'ultima volta in cui se ne parlò se non per onor di cronaca.

Ci mancheranno pezzi pregiati, tanto pregiati. Non ho ancora letto niente di riconducibile ad un "se ci fosse stato..."

Non dirlo e non aggrapparsi alle assenze è solo un modo velato di ammettere che quel fatturato ci rende pressoché invincibili in Italia, più forti di tutto e di tutti negli ultimi anni. Vero il fatturato conta, può fare la differenza.

Mi piacerebbe ricordare a tutti che 10 anni fa concorrevamo a braccetto nello stesso campionato, in Serie B. Noi da retrocessi, non per demeriti sportivi, loro promossi da dominatori della vecchia C1.

Paro contro Savini, Boumsong contro Grava, Trezeguet e Bogliacino. Ecco, in 10 anni, ammettendo di aver potuto contare su una base solida che includeva grandi vecchi straordinari, avremmo potuto percorrere la stessa strada. Due settimi posti, figure magre in molti campi d'Italia e all'Olimpico di Torino. Poi la rinascita Contiana che, quella si, ci ha spinto verso questo così decisivo fatturato. Gli altri avevano Lavezzi & Cavani, poi venduti a peso d'oro. Noi con gli stessi soldi spesi per Fideleff ci abbiamo fatto metà squadra, quella che poi è arrivata a Berlino non in visita guidata, ma a giocarsi una finale contro i più forti dell'universo.

Il nostro mister, un ganzo livornese lanciatore di cappotti, riceve più domande sul suo futuro al Chelsea che non sul modulo o sulle scelte di chi andrà in campo. Non sbotta, non insulta giornaliste televisive, ma è sempre in bilico e gestisce male i giovani, Rugani soprattutto. Con quell'altro, aiutato dall'utilizzo del Drone, sarebbe stato già il nuovo Baresi. Cattiva gestione Mister Massimiliano...

 

È martedì e se ne sono già dette troppe. Resta l’attesa per scoprire i dettagli sull'origine e le simpatie calcistiche del ramo familiare del designato Sig. Arbitro. Ma arriverà presto sabato.

Quella partita, ora tralasciando le banalità, la giocherei come fosse l'ultima partita della mia vita.

Se fossi Sarri chiederei al mio portiere, il napoletano "ad Honorem" Pepe Reina, come si vincono e preparano partite così, e di raccontarlo ad Hysaj, Ghoulam, Allan e Jorginho. Chiederei al mio Bomber Gonzalo, di trascinarmi ancora come non aveva fatto mai prima di questo campionato. Chiederei al mio Capitano di alzare la cresta davanti al centrocampo più forte d'Italia. Direi a Koulibaly di non ascoltare gli ululati dello Stadium e di annullare Dybala e Morata. "Ululeranno contro Pogba e Alex Sandro perché gigioneggiano troppo" gli direi. Chiederei ad Insigne di dimostrare ancora quanto sia Magnifico in questa stagione da doppia-doppia Cifra. Infine chiederei a miei tifosi di sostenerci sempre e comunque, anche da casa, e come e più di prima nel prossimo impegno casalingo dopo Torino. Due punti di vantaggio pesano, cinque peserebbero enormemente, andare a meno uno non sarebbe una disfatta. Ci sarebbero ancora tre mesi davanti, per sperare e crederci. Gli direi di crederci come ha sempre fatto lui, sessantenne di provincia con il curriculum pieno della parola Gavetta. Potrebbe essere Lui quello che Conte è stato per la Juve. Gonfierei il petto ed entrerei allo Stadium con una sigaretta in bocca, provando ad ammazzare un'evidente tensione. Con la calma dei forti, e l'orgoglio di chi se la andrà a giocare con due risultati su tre a disposizione contro i Vice-Campioni d'Europa.

 

Andrebbe vissuta come un'opportunità bella ed unica.

Vincere per Napoli significherebbe aggiungere una data storica in un calendario non ricchissimo di date rosse.

Vincere per la Juventus dovrebbe essere quasi la normalità.

La normalità nel calcio non esiste.

Esiste la bravura prima dell'abitudine a farsi trovare pronti nel preparare e giocare certe partite.

Le imprese sportive, quelle inaspettate sono quanto di più bello e romantico lo sport possa raccontare e regalare. Ma sabato vorrei che di romantico ci fosse solo la Serata con la mia Fidanzata per festeggiare il Nostro Anniversario.

In campo mi fido dei miei beniamini.
Vincere o perdere, ma Godiamocela e... #finoallafineforzajuventus!




f.a.

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